domenica 27 settembre 2009

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Una collezione di antichi ferri da stiro occupa molto spazio, soprattutto quando arriva a superare il migliaio di pezzi. In questo caso ho utilizzato quattro diversi spazi adiacenti situati al primo piano terreno della mia casa. Ogni stanza raccoglie tipologie specifiche di ferri da stiro, rendendone coerente l'esposizione.


I ferri sono disposti su lunghe tavole di legno addossate alle pareti, mentre al centro delle stanze tavoli di marmo accolgono i pezzi più pregiati.

A terra ho messo antiche macchine per stirare di grandi dimensioni e stufe che servivano per scaldare i ferri piatti privi di lingotto.

domenica 20 settembre 2009

Gli antichi ferri a lingotto: una bella "lingua di bove"

Il titolo dell'articolo potrebbe far sorridere, ma è proprio con questo nome che vengono chiamati i modelli di ferri a lingotto che non rientrano nella tipologia a "barchetta" e presentano una forma allungata e arrotondata che ricorda prorio la lingua di un bovino. La forma del manico così come la presenza o meno dello sportellino posteriore possono variare e in un prossimo articolo presenterò qualche esempio.
Oggi vi voglio presentare questo magnifico esemplare proveniente dalla mia collezione, il quale
può essere datato con precisione al 1866, data che compare incisa nello sportellino posteriore.
Il ferro di ottone (scusate l'ossimoro), sicuramente di committenza elevata, è interamente inciso all'acquaforte su entrambi i lati. E' raffigurato un bel grappolo d'uva circondato da ombreggiature ottenute con fitti segni paralleli terminanti in un ricciolo che sembra contenere le cifre dell'esecutore. All'interno è stato conservato il lingotto; questo non entrava direttamente in contatto con il fondo, ma restava leggermente sopraelevato grazie ad una piccola grigliatura.

Luca Santini

Due belle barchette "liégeois"





Ed ecco dei deliziosi ferri di provenienza belga; il profilo del manico gli ha dato il nome di ferri "liégeois". Anche i portaferri, adattati al millimetro, hanno una lavorazione molto bella.
Il primo è com
pletamente in ferro, mentre il secondo, lavorato a mano, è rivestito di una sottile lamina di ottone che lo rende veramente elegante e sulla quale si trova un leggero decoro lavorato a punzone.
Entrambi questi antichi ferri hanno nella parte posteriore l'apertura per l'introduzione del lingotto la quale, a differenza di altri modelli, non presenta nessuno sportello ma solo un semplice montante che ne impedisce l'uscita durante le fasi di stiratura.
I lingotti potevani avere delle aperture per
permettere il passaggio della vite corrispondente al manico.
Questi due bei ferri sono databili alla metà del XIX secolo.


Luca Santini

mercoledì 16 settembre 2009

Le tipologie del ferro da stiro antico: i modelli a lingotto



L'inconveniente che presentavano i ferri messi a scaldare sulla brace o sul fornello era che la piastra entrava direttamente in contatto con la fonte di calore poi immediatamente con la biancheria da stirare.
Il rischio di sporcare era di conseguenza notevole.
Per questa ragione furono inventati i modelli a lingotto.Con questa tipologia non è più il ferro che entra in contatto con la fonte di calore, ma un lingotto di ghisa, più raramente di pietra, che si fa scivolare all'interno del corpo del ferro.
Questi modelli sono generalmente descritti dai collezionisti come ferri a "barchetta".
Questo termine fu inventato verso il 1970 da Achille Bayart, un industriale tessile grande collezionista.Per più di vent'anni Bayart ha raccolto un'importante documentazione sia sui ferri da stiro che sulla stireria. Egli aveva creato ugualmente, col nome di Amifer, un'associazione il cui fine era informare e diffondera la conoscenza dell'argomento.
E' opportuno ricordare a questo punto anche un altro uomo che si è impegnato nel divulgare il ferro da stiro antico: Jean-Pierre Lenski. Più di vent'anni fa questo tranquillo professore di liceo tecnico fu incaricato dal suo superiore di organizzare un'esposizione sui ferri da stiro. Questo tema aveva il fine di evocare agli allievi diversi aspetti tecnici legati ai diversi materiali. Non sapendo cosa fare si rivolse a varie persone ma seza risultati, infine qualcuno lo mise in contatto con Achille Bayart, il collezionista sopra evocato.
Questo incontro fu determinante: una grande intesa si stabilì fra i due, la mostra fu organizzata con successo e la passione per gli antichi ferri da stiro coinvolse Lenski.
Ancor più eccezionale è che l'amor
e per questi oggetti travolse anche la moglie Floriane. Insieme hanno creato l'associazione PHER. Essa ha per fine di far meglio conoscere e apprezzare questi "Testimoni del passato, dell'evoluzione sociale e industriale" che sono i ferri da stiro, organizzando esposizioni, dimostrazioni, manifestazioni.Ritornando agli antichi ferri a lingotto, si deve dire che fu ugualmente Achille Bayart a rendere di uso corrente il termine "lingotto" per indicare il pezzo messo a scaldare all'interno del ferro. Nei cataloghi d'epoca dei fabbricanti si trovano molte altre denominazioni: pietra, blocco, placca, e anche curiosamente "salmone",
nel Belgio vallone si nomina "cuore".
All'interno del vasto insieme dei ferri scaldati con lingotto si trovano anche modelli detti a "lingua di bove" dalla forma caratteristica.
Prossimamente una descrizione con esempi fotografici di questi ferri e la loro approssimativa cronologia.
Luca Santini